Come risposta ai Facebook Papers, il fiume di documenti e rivelazioni che ha sommerso Facebook nei mesi scorsi, Mark Zuckerberg ha scelto di fuggire nel metaverso e provare a lasciarsi lo scomodo passato alle spalle. E forse c’è riuscito, poiché quasi nessuno, ora, ne parla più.
“Facebook” (l’azienda), cambia nome e diventa “Meta” volgendo il suo sguardo direttamente nel metaverso.
Cosa è il metaverso?
Il metaverso é un mondo immersivo digitale in cui la nostra vita quotidiana trascende una singola realtà e include anche la realtà virtuale.
Sia chiaro, non l’ha inventato “Zuk” pochi giorni fa: il concetto era stato presentato nel 1992 grazie al libro “Snow Crash” di Neal Stephenson, e le sue applicazioni aziendali sono da tempo in fase di sviluppo tanto che su di essa stanno convergendo gli interessi economici di molti colossi del gaming e non solo: da Epic Games (quella di Fortnite) a Microsoft, dalla cinese Tencent a Roblox fino a Nike (!), e appunto a Facebook.
Secondo la sua visione, internet e i social devono smettere di essere qualcosa che osserviamo tramite lo smartphone per diventare un vero e proprio ambiente in cui ci immergiamo.
Secondo la sua visione, la casa in cui veniamo precipitati quando indossiamo il visore in realtà virtuale e dalla quale possiamo scegliere quale esperienza fare, diventerà un luogo non solo personalizzabile, ma altamente sociale in cui inviteremo gli avatar i nostri amici ovunque essi si trovino nel mondo.
Allo stesso tempo esisteranno delle “Horizon Workrooms” dove potremo lavorare da remoto come se fossimo in presenza: in un ufficio digitale ricreato virtualmente che ci permetterà di essere circondati dai nostri colleghi.
Il metaverso per gli altri
Il progetto del metaverso, anche Zuckerberg lo dice, è un progetto open, aperto ad altri innovatori. E le aziende non stanno aspettando di farselo dire due volte.
Nel corso della conferenza Ignite, dedicata ogni anno al mondo delle imprese, Microsoft ha presentato infatti due progetti riguardanti il metaverso:
- Dynamics 365 Connected Spaces fornisce una prospettiva su come le persone si muovono negli spazi e gestiscono la salute e la sicurezza in un ambiente di lavoro ibrido.
- Mesh per Microsoft Teams fornisce ai partecipanti un senso di presenza condiviso nel mondo digitale partecipando per esempio a una riunione attraverso avatar personalizzati e in spazi immersivi, effettuando l’accesso da qualsiasi dispositivo, senza bisogno di device speciali.
Microsoft ha anche annunciato che preserverà digitalmente l’antica città di Olimpia e consentirà a tutti di esplorare la città come appariva 2000 anni fa.
Le persone potranno visitare il sito da desktop o con un’app da mobile in realtà aumentata. Inoltre, al museo Olimpico di Atene i visitatori potranno utilizzare i visori HoloLens di Microsoft per una visione ancora più immersiva.
Il CEO di Disney vuole “usare Disney+ come piattaforma per il metaverso. ll progetto è di utilizzare componenti digitali e fisiche su una ‘tela tridimensionale’
Sotheby’s a Marzo ha messo all’asta un’opera d’arte in formato NFT (completamente digitale) venduta per 69 milioni di dollari.
E c’è Atari, la società che tutti associamo alla prima era dei giochi. In una mossa che pochi avrebbero previsto, l’azienda ha appena scavalcato l’intera generazione attuale di giochi lanciando la propria criptovaluta: Atari Token. L’obiettivo è diventare il token di criptovaluta di riferimento per l’industria dei videogiochi e dell’intrattenimento
Perchè adesso?
Con la vita che sta tornando lentamente alla normalità, alcune cose non cambieranno. Le persone hanno scoperto che lavorare da remoto apre le porte a nuove opportunità di collaborazione, crescita e successo, anche se tutto sembrava spaventoso all’inizio della pandemia globale.
La pandemia ha spinto molte più persone in tutto il mondo a cercare un modo sicuro e migliore per socializzare online. Ora stanno trovando modi divertenti e curiosi per connettersi in modi autentici e interagire con nuovi amici e ha certamente senso che il distanziamento sociale indotto da COVID-19 abbia suscitato l’interesse per le piattaforme social virtuali. La pandemia ha spinto più persone a “cercare” qualcosa come il metaverso, ma il motivo per cui rimangono – tornando, spendendo soldi – è il “drammaticamente” migliorato” realismo delle esperienze virtuali”. Non se ne andrà quando la pandemia sarà finita.
Siamo agli inizi e l’obiettivo, per chi lavora in questa nuova opportunità è decisamente a lungo termine.
Il futuro del lavoro nel metaverso può essere molto più efficiente, snello e conveniente sia per i dipendenti che per i datori di lavoro. Anche il futuro del commercio non sarà lo stesso: il metaverso accelererà la tendenza dello shopping online e delle consegne a casa.
I consumatori non avranno più bisogno di frequentare negozi fisici per provare nuovi prodotti prima dell’acquisto: le esperienze VR e AR consentiranno l’esplorazione dei marchi e delle loro offerte comodamente da casa dei clienti. D’altra parte, il metaverso consentirà anche esperienze in-store più interattive. I set VR e AR consentiranno di provare una varietà di prodotti all’interno del negozio, indipendentemente dal fatto che il prodotto sia disponibile o meno.
Siamosolo agli inizi, ma chi riesce a capire come sfruttare prima (e meglio) questa potenziale miniera d’oro, avrà vita – reale questa volta – molto facile.